venerdì 11 novembre 2016

Dietro le quinte di CLAIRE E MALÙ


Ho due ricordi preponderanti nei mesi in cui scrivevo Claire e Malù.
Quello più ovvio è il cercare di raccontare la storia nel miglior modo possibile, facendo confluire (per la prima volta!) tutto ciò che avevo imparato a riguardo dello scrivere una sceneggiatura e cercando di dare contemporaneamente un'impronta personale. Anche il mio sudore sudava, tanto che trovare il modo di spegnere lo stress, far passare il mal di testa e smettere di parlare con un amico immaginario (a cui sei già diventato pesante e lamentoso) è stato lo step istantaneamente successivo.
Ma - sì, c'è un "ma" - il trovarsi finalmente a scrivere una graphic novel ha un qualcosa che mi ha sempre fatto divertire anche quando lavoravo a singole vignette nel mondo della satira. Mi riferisco al fatto di ficcarci dentro tutte le influenze possibili, gli omaggi, i divertissement che da lettore e fruitore di film e serie tv ho adorato nel corso degli anni.

I rimandi, le citazioni, sono quelle cose che usi per farti il figo (in equilibrio con l'essere nerd) al pub con gli amici, ricordando a memoria la frase esatta di un certo film e inserendola - con la precisione chirurgica di un campione di Tetris - in un contesto di chiacchiere varie. Lo step superiore sono le citazioni di Flaiano. Dosotjevsky è da maneggiare con cura.
Comunque, tornando al fumetto, ho avuto il vantaggio del dosaggio senza fretta.
Che ghiotta nerd occasione! hanno esclamato le mie sinapsi.

E così, anche se Claire e Malù è destinato a un pubblico di piccoli lettori (ma come sottolineiamo sempre agli incontri io e la collega Karicola, del 7+ posto in quarta di copertina è il + l'elemento di maggior importanza), i rimandi e gli omaggi che ci sono sfogliando le pagine hanno reso il lavoro succulento anche per un palato più adulto.

Prego inserire il CD del Dietro le quinte di Claire e Malù e premere play.